16 Settembre 2012 - Verso Betlemme
Betlemme dista da Gerusalemme pochissimi chilometri e mi aspettavo già di vedere il muro che divide i territori occupati sotto amministrazione palestinese ma passarci vicino con i suoi graffiti e la sua imponenza mi ha dato un senso di sgomento sulle notevoli divisioni che esistono in questo tormentato paese. Mi sono ricordato allora di quando mi ero trovato negli anni 70' davanti al muro di Berlino sperando che un giorno anche questo muro possa cadere come il primo nel 1989.
Betlemme, disposta su tutta una serie di colline, contrariamente a quanto mi potessi aspettare è una cittadina con molte abitazioni moderne e senza quel senso di confusione e di sporco che caratterizza in genere le cittadine arabe.
Dopo poco, il pulmann ci lascia di fronte ad una scalinata trovandoci subito dopo nella piazza della chiesa della natività.
Il muro di separazione con la Cisgiordania
Lunga 725 km, la barriera ingloba la maggior parte delle colonie israeliane e la quasi-totalità dei pozzi.
Il suo tracciato fu modificato decine di volte nel 2004 e nel 2005, su domanda dei palestinesi, degli Europei e della Corte Suprema di Giustizia israeliana. Le locali comunità cattoliche e cristiane si sono espresse apertamente e hanno manifestato più volte contro la costruzione del muro.
È equipaggiata sulla sua parte più lunga di barriere elettroniche. I sostenitori del muro sottolineano il numero di vite salvate e il netto decremento di attentati anti-israeliani dopo la sua costruzione, mentre i suoi detrattori (principalmente palestinesi o appartenenti alla sinistra politica israeliana) sottolineavano i problemi e la mancanza di libertà di movimento che essa comporta, l'isolamento di certi villaggi, il sentimento d'imprigionamento, e la paura delle persone coinvolte che essa rappresenti di fatto una futura frontiera di cui rifiutano il tracciato.
All'altezza dell'agglomerato urbano di Gerusalemme, la barriera è costituita da un muro alto 8 metri. Questo muro serpeggia nei quartieri arabi di Gerusalemme e all'altezza del confine fra gli agglomerati di Gerusalemme e di Betlemme. Attraversa in particolare i quartieri di Abū Dis e di Azariyye a sud, fino alla strada che permette di accedere a Betlemme. A nord, il muro costeggia in parte i limiti del comune di Gerusalemme, sulla parte annessa da Israele del territorio cisgiordano.
A sud di Gerusalemme e di Betlemme, la barriera, dapprima al livello del blocco di colonie di Gush Etzion, penetra fino a quasi 10 km in Cisgiordania. Essa si prolunga poi approssimativamente lungo la Linea Verde, ma non si prolunga fino al Mar Morto, fermandosi a circa 20 km da esso.
Betlemme
è una città della Cisgiordania, capitale del Governatorato di Betlemme dell'Autorità Nazionale Palestinese.
Si trova a circa 10 km a sud di Gerusalemme, ad un'altezza di 765 m sul livello del mare. Secondo la Bibbia, a Betlemme nacque anche Davide, secondo re di Israele; essa è quindi menzionata da Luca evangelista come "la città di Davide". Secondo una profezia biblica, il Messia doveva essere suo discendente e nascere nella sua città. Secondo i Vangeli, la nascita di Gesù adempì questa profezia.
Il primo riferimento storico alla città appare nelle "Lettere di Amarna" (circa 1400 a.C.). Tra il 132 e il 135 la città fu occupata dai Romani dopo la sua cattura nel corso della terza guerra giudaica. Gli abitanti ebrei furono espulsi dagli ordini militari di Adriano.
A Betlemme, i Romani costruirono un santuario dedicato alla mitica figura del culto greco Adone sul luogo della Natività. Una chiesa fu eretta nel 326, quando Elena, la madre del primo imperatore bizantino Costantino, andò in visita a Betlemme.
Betlemme in una foto dell'800
Durante la rivolta samaritana del 529, Betlemme fu saccheggiata e furono distrutte le sue mura e la basilica della Natività, ma furono subito ricostruite per ordine dell'imperatore Giustiniano I.
Nel 614, l'impero persiano sasanide invase la Palestina e prese Betlemme.
Nel 637, poco dopo la conquista di Gerusalemme da parte delle forze musulmane, 'Omar ibn al-Khattāb, il secondo califfo, promise che la basilica della Natività sarebbe rimasta a disposizione dei cristiani.
Betlemme passò poi sotto il controllo dei califfati islamici degli Omayyadi nell'VIII secolo e degli Abbasidi nel IX secolo.
Nel 1009, durante il regno del sesto califfo fatimide al-Hakim bi-Amr Allah, la basilica della Natività fu demolita per suo ordine ma, al contrario della Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme, essa fu in parte risparmiata dai musulmani della città, dal momento che era stato loro consentito l'accesso per le loro pratiche religiose. Ciò era dovuto al fatto che Gesù è venerato anche dalla religione islamica, che non lo considera tuttavia incarnazione divina (come i cristiani) ma profeta, predecessore immediato di Maometto.
Fu presto riportata alla sua veste precedente dal successore di al-Hakim, l'Imam Ali al-Zahir per riprendere buone relazioni tra Fatimidi e Impero bizantino.
Nel 1099, Betlemme fu conquistata dai crociati, che la fortificarono e costruirono un nuovo monastero e convento sul lato settentrionale della basilica della Natività. Il clero della chiesa greco-ortodossa fu rimosso dalla propria sede e sostituito dai chierici latini. Fino a quel momento la presenza ufficiale cristiana nella regione era stata greco-ortodossa.
Nel 1187, Saladino, il sultano di Egitto e Siria che ha guidato i musulmani Ayyubidi, prese Betlemme dai crociati. I chierici latini furono costretti ad andarsene, consentendo al clero greco-ortodosso di tornare. Saladino acconsentì il ritorno dei sacerdoti latini nel 1192.
Betlemme — con Gerusalemme, Nazareth e Sidone - venne ceduta per un breve periodo ai crociati per annetterle nuovamente al Regno di Gerusalemme grazie ad un accordo del 1229 tra l'imperatore delSacro Romano Impero, Federico II e al-Kamil, sultano ayyubide in cambio di una tregua di 10 anni tra i Crociati e gli ayyubidi. Nel 1239, quando la tregua si concluse l'accordo venne meno e Betlemme venne riconquistata dai musulmani nel 1244.
Nel 1250, l'ultimo sultano ayyubide venne ucciso e salirono al potere i Mamelucchi guidati da Rukn al-Din Baybars. La tolleranza verso il Cristianesimo venne meno e gli ecclesiastici vennero allontanati dalla città, le cui mura verranno distrutte nel 1263. Parte del clero tornerà a Betlemme solo il secolo successivo, stabilendosi nel monastero adiacente alla Basilica della Natività. Ai greci ortodossi fu affidato il controllo della basilica e il controllo della Milk Grotto, condividendone il possesso con i cattolici e con gli armeni.
Dal 1517, durante gli anni del controllo ottomano, la custodia della Basilica fu aspramente contesa tra la Chiesa cattolica e le chiese greco-ortodosse.
Nel decennio 1831-1841, la Palestina fu governata dalla dinastia di Muhammad Alì d'Egitto. Durante questo periodo, la città subì un violento terremoto e, nel 1834, il quartiere musulmano venne distrutto dalle truppe egiziane come rappresaglia per l'assassinio di un fedele di Ibrahim Pascià. Nel 1841, Betlemme ritornò ancora una volta sotto il controllo dell'impero ottomano, e vi rimase sino alla fine della prima guerra mondiale.
Betlemme è stata amministrata dal mandato britannico dal 1920 fino al 1948. Nell'Assemblea generale delle Nazioni unite del 1947 per la partizione della Palestina, Betlemme è stata inclusa nell'enclave internazionale speciale di Gerusalemme per essere amministrato dalle Nazioni Unite.
La Giordania ha annesso la città durante la Guerra arabo-israeliana del 1948. Molti rifugiati della zona furono catturati dalle forze israeliane nel 1947-48; essi erano fuggiti nella zona di Betlemme, soprattutto per stabilirsi in quello che divenne il campo profughi ufficiale di Gazanel Dheisheh. L'afflusso di rifugiati ha significativamente trasformato la maggioranza cristiana di Betlemme in una musulmana.
La Giordania ha mantenuto il controllo della città fino alla Guerra dei sei giorni nel 1967, quando fu occupato da Israele, insieme al resto della Cisgiordania. Il 21 dicembre 1995, le truppe israeliane si ritirarono da Betlemme, e tre giorni più tardi la città passò sotto la completa gestione e il controllo militare dell'Autorità Nazionale Palestinese in conformità con l'accordo ad interim sulla Cisgiordania e la Striscia di Gaza nel 1995.
Durante la Seconda Intifada, che iniziò nel 2000-01, le infrastrutture e l'industria turistica di Betlemme furono gravemente danneggiate. Nel 2002 le Forze di Difesa Israeliane (IDF) lanciarono un'importante offensiva, chiamata Operazione Scudo Difensivo riconquistando la città.