11 Settembre 2012 - Monte Tabor
Dopo aver pranzato in hotel nel pomeriggio era prevista la visita al monte Tabor ed a Cana con un giro di poche decine di chilometri in Galilea.
In pratica abbiamo fatto un giro completo passando dalla piana di Esdrelon, molto importante per la sua ampiezza e la sua fertilità, per arrivare fino al monte Tabor che si staglia inconfondibilmente nella pianura con la sua relativa mole di circa 600m.
Oltre ad essere noto nel Vangelo per la transfigurazione di Gesù davanti a Pietro e Giacomo, il monte Tabor, per la sua posizione dominante e strategica sulla pianura è sempre stato, in ogni epoca. un luogo di lotte e di battaglie.
La famosa battaglia dei corni di Hattin, persa dai crociati con il Saladino e che definì la fine della presenza crociata i Terrasanta si trovava nelle sue vicinanze a circa 13 km dal Tabor.
Mondo X: una piacevole sorpresa.
Alla fine della visita feci una breve capatina nel negozietto di ricordi e con mia meraviglia vidi che il negozio stesso e la casa di accoglienza vicina era gestita da ragazzi ex tossicodipendenti di Mondo X, suscitando in me bellissimi ricordi giovanili di quando a Milano frequentavo padre Eligio ed a Telefono Amico conobbi Anna.
La salita e la discesa al Tabor su una strada ad un'unica corsia, particolarmente "impegnativa" e con curve ad U da capogirio, la facemmo poi con dei pulmini a 6 posti ritornando sani e salvi....
Il monte Tabor
La collina del Tabor in Galilea si eleva di circa 400 metri sulla pianura circostante; l'altezza sul livello del mare è di circa 600 m.
Tradizionalmente il Tabor viene identificato come l'"alto monte" sul quale, secondo i Vangeli, avvenne la trasfigurazione di Gesù.
In epoca crociata, la cima del monte venne spianata per costruirvi un monastero benedettino fortificato, che venne poi espugnato e distrutto dal Safedino; di esso rimane il portale d'ingresso in pietra, chiamato Porta del vento.
Oggi sulla spianata, lunga qualche centinaio di metri, sorge la Chiesa della Trasfigurazione, costruita nella prima metà del XX secolo.
La strada che si snoda lungo il fianco della montagna è chiusa al traffico, ma vi è un servizio di pullmini navetta che porta fino all'ingresso della spianata.
La montagna non è un vulcano, ma un'area elevata circondata da terreni di subsidenza, che in geologia viene definita Horst. Nonostante la sua prossimità alle montagne di Nazaret, costituisce una formazione geologica separata.
Ai piedi della montagna si trova un importante incrocio di strade: Via Maris che passa nei pressi, procedendo dalla valle di Jezreel verso nord in direzione della Siria e di Damasco. La sua posizione che sovrasta la giunzione stradale, con la sua forma tozza e prominente sull'area circostante, diede al monte Tabor un valore strategico, e in effetti molte guerre sono state condotte nell'area in diversi periodi della storia.
La montagna viene menzionata per la prima volta nella Bibbia, nel Libro di Giosuè 19:22 , come il limite tra le aree di tre tribù perdute di Israele: quella di Zabulon, quella di Issachar e la tribù di Neftali. L'importanza della montagna deriva dal controllo strategico delle vie nord-sud della Galilea. Debora la profetessa ammonì Barak della tribù di Neftali e gli trasmise il comandamento di Dio, "Vai e dirigiti verso il monte Tabor, e prendi con te diecimila uomini dei figli di Neftali e dei figli di Zabulon" (Giudici 4:6 ). Scendendo dalla montagna, gli Israeliti attaccarono e annientarono Sisara e i Cananei.
Matteo 17, 1-9
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: “Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia”. Egli stava ancora parlando quando una
nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo”. All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: “Alzatevi e
non temete”. Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo. E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: “Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti”.
Chiesa della Trasfigurazione, sul Monte Tabor.
Al tempo del Secondo Tempio, il Monte Tabor era uno dei picchi montuosi sui quali era abitudine accendere fuochi per informare i villaggi del nord delle festività e dell'inizio del periodo della luna nuova che segna il mese lunare nel calendario luni-solare ebraico.
Il condottiero israelitico Alessandro Maccabeo, della casa degli Asmonei, comandò una ribellione armata di 31.000 uomini provenienti dalla Giudea, contro Aulo Gabinio, governatore romano della Siria, che lo sconfisse in una battaglia nei pressi del monte Tabor. Circa 10.000 guerrieri ebraici vennero uccisi in battaglia e lo stesso Alessandro venne catturato e ucciso.
Nel 66 d.C. durante la prima guerra giudaica contro la dominazione romana, gli ebrei della Galilea si trincerarono sulla montagna sotto il comando di Giuseppe Flavio, dove riuscirono a resistere con successo contro l'assalto dei romani.
Il Monte Tabor era una delle 19 città che ribelli della Galilea fortificarono, sotto il comando di Yosef Ben Matityahu, che catturato dai romani e graziato dai Flavi, sarebbe divenuto Flavio Giuseppe. Secondo il suo stesso resoconto, presente nel libro La Guerra Giudaica, l'imperatore Tito Flavio Vespasiano inviò un'armata di 600 cavalieri, sotto il comando di Platsidus, con il compito di combattere i ribelli. Platsidus si rese conto dell'imposibilità di prendere la cima del monte con le forze a sua disposizione, e dunque chiese ai ribelli nella fortezza di scendere da essa per negoziare. Un gruppo di ribelli giudei discese dalla montagna fingendo il proposito di negoziare con Platsidus, ma venendogli incontro l'attaccarono. Inizialmente le forze romane si ritirarono, ma mentre si trovavano nella vallata, invertirono la marcia, dirigendosi di nuovo verso il monte, attaccarono i ribelli, e ne uccisero molti, ostruendo ai ribelli superstiti la via verso la cima del monte.
Molti dei ribelli abbandonarono la Galilea e tornarono a Gerusalemme. Il resto dei ribelli rimase nella fortezza, per infine suicidarsi oppure arrendersi dopo aver esaurito le riserve d'acqua, consegnando infine il monte alle truppe di Platsidus.
Dopo la distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme, l'insediamento ebraico sul monte Tabor venne
rinnovato.
Infine il Monte Tabor fu acquisito dai cristiani nel 1631 grazie all'opera instancabile del Custode di Terra
Santa Padre Diego Campanile da Sanseverino, il quale dopo l'acquisizione mandò i frati ad abitarlo.