13 Settembre 2012 - Madaba
Dopo aver pranzato nel ristorante di Gerasa nelle vicinanze degli scavi, la tappa del pomeriggio ci portava a Madaba.
Cittadina insignificante ma con un'unica e particolare caratteristica: è un centro con una forte presenza di cristiani ortodossi che convivono pacificamente da secoli con la maggioranza islamica. Nel 1890 durante la costruzione di una chiesa ortodossa fu rinvenuto un grande mosaico bizantino che illustrava con enorme dovizia di particolari tutta la Terrasanta rappresentando un documento storico di enorme valore.
Madaba
Madaba è la quinta città della Giordania con 70.000 abitanti, sono per la maggior parte di etnia araba e di religione
islamica, anche se c'è una comunità cristiana, di oltre 20.000 abitanti (circa un terzo della popolazione) particolarmente legata alla tradizione greco-ortodossa, che la rende una delle più grandi comunità cristiane della Giordania. C'è inoltre una minoranza palestinese, composta principalmente da profughi. Madaba comunque rappresenta un caso esemplare di tolleranza etnica e religiosa.
Madaba ha una storia molto antica i cui inizi risalgono all'Età del Ferro, come dimostrano i molti reperti archeologici.
La città moabita di Medeba, citata nella Bibbia, fu uno degli insediamenti spartiti dalle dodici tribù di Israele spartiti al tempo dell'Esodo. Il suo nome compare anche nella stele di Mesha, dove verso l'850 a.C., il re moabita Mesha la fece erigere per commemorare la sua vittoria sugli Israeliti.
Fu successivamente conquistata dai Greci di Alessandro Magno e governata dalla dinastia dei Seleucidi.
Durante il regno di questi ultimi la città passò sotto il dominio degli Ammoniti, prima, degli Israeliti, poi, ed infine fece parte del regno dei Nabatei.
Nel 106 d.C. la città finì sotto il dominio dei Romani, che la fecero prosperare come una florida città di provincia, ma a differenza di molte città, come ad esempio Pella e Jerash, non divenne una città di primaria importanza.
Solo dopo che il Cristianesimo divenne la religione dell'impero la città acquisì importanza. Infatti nel V secolo Madaba divenne sede vescovile, poi prosperò sotto i Bizantini raggiungendo l'apice del suo potere sotto Giustiniano I. I governatori bizantini la arricchirono di edifici religiosi e amministrativi, ornati sempre da mosaici particolari, che le hanno valso il nome di Città dei mosaici.
I soggetti di questi mosaici sono in prevalenza tratti dalla natura, specialmente piante ed animali.
Madaba fu poi conquistata nel 614 dai Persiani sasanidi e così iniziò il suo declino artistico e culturale.
Ritornata sotto il controllo dei Bizantini, nel 636, fu conquistata dagli Arabi, che all'inizio dell'VIII secolo, durante una spedizione punitiva contro la città distrussero alcuni mosaici. La città
comunque fu abbandonata dopo il terremoto del 749, che la rase al suolo.
Madaba rinacque dopo circa 1100 anni, quando una piccola comunità cristiana di circa 2.000 persone, in lotta con la comunità musulmana di Karak decise di trasferirsi lì alla fine del XIX
secolo. Questa comunità nell'intento di gettare la fondamenta delle case scoprì alcuni mosaici. Nel 1897, fu data notizia che nella chiesa di San Giorgio era venuto alla luce un mosaico raffigurante la cartina della Terra Santa. Quando la notizia giunse in Europa diede inizio ad un susseguirsi di spedizioni archeologiche che durano ancora ai giorni nostri, e da allora Madaba prosperò e la sua
popolazione iniziò e continua tuttora ad aumentare.
La Bibbia racconta che Medba (Madaba) fu attaccata all'inizio del X secolo da Ammoniti e Amorrei, uniti per conquistarla. La resistenza, guidata da un certo Joab, permise di sconfiggere gli invasori. Respinti gli Amorrei, gli israeliti attraversarono l'Arnon e invasero il regno di Sicon, distruggendolo.
Il mosaico della Terrasanta
Il più celebre mosaico bizantino di Madaba fu scoperto verso il 1890 durante la costruzione della Chiesa di San Giorgio, che venne portata a termine qualche anno prima. Questo mosaico è stato chiamato Mappa di Terrasanta, poiché raffigura l'itinerario per raggiungere Gerusalemme attraverso oltre centocinquanta località.
Il mosaico è corredato di 157 didascalie in greco, che segnano i principali siti biblici del medio Oriente, dall'Egitto alla Palestina. In origine il mosaico era lungo dai 15 ai 25 metri e largo 6 metri ed era formato da circa due milioni di tessere, di cui solo un terzo è giunto sino a noi.
La presenza di alcuni importanti edifici, come il Santo Sepolcro, costruito nel 543, hanno permesso di ipotizzare una datazione. Infatti il mosaico è stato completato nel 560,
La chiesa di San Giorgio
Consacrata nel 1896, la costruzione era stata iniziata, nel 1884, per puro caso sui resti di una preesistente chiesa bizantina da un gruppo di monaci greco-ortodossi, che la dedicarono a San
Giorgio. Oggi è una delle chiese cristiane più importanti della Giordania e delle più belle, motivo le colonne riccamente decorate, gli interni sontuosi e i mosaici. La chiesa è oggi meta di
pellegrinaggio per le minoranze ortodosse della Giordania.